Asparago di Cantello IGP
Asparago di Cantello IGP
Tra i compiti e gli obbiettivi della nostra Pro Loco vi è quello di far conoscere e promuovere il prodotto tipico del territorio: L’Asparago di Cantello. Certamente ai giorni nostri questa produzione, per quanto di nicchia, è ben nota all’interno della Regione e del Canton Ticino: merito soprattutto degli agricoltori cantellesi che vi si dedicano con grande passione e professionalità, anche sulla base di nuove tecniche di coltivazione introdotte dall’indimenticabile Franco Catella. Una parte di merito va poi riconosciuta alla Pro Loco Cantello che dalla seconda metà degli anni ’60 è stabilmente a fianco dei coltivatori e che organizza ogni anno la Fiera dell’Asparago, giunta nel 2016 alla 76a edizione. Un plauso meritano anche il Consiglio Comunale di Cantello che il 3 Aprile 2012 ha deliberato con voto unanime per il nostro asparago la Denominazione Comunale di Origine (De.C.O.) e le organizzazioni agricole Confagricoltura e Coldiretti. Il 15 Febbraio 2016, l'Unione Europea classifica l'Asparago di Cantello come prodotto IGP.
I risultati della ricerca storica
La Pro Loco Cantello oggi può descrivere la storia di questo Asparago, grazie ai propri appassionati dirigenti e al contributo di Gianpiero Buzzi, già autore delle due encomiabili pubblicazioni su Cantello e sulla Chiesa di Madonna di Campagna, che a suo tempo aveva potuto consultare il “Liber Chronicus” della Parrocchia dei Santi Pietro e Paolo di Cazzone (poi Cantello con Regio Decreto del 18 Luglio 1895) e che ha effettuato, insieme a noi, una nuova indagine presso l’Archivio di Stato di Como.
Presso questo Archivio si è potuta consultare ed in parte fotocopiare una nutrita documentazione riguardante l’anno 1842 (Fondo Prefettura, Censo Comuni, cartella 2869) che tratta della “spontanea offerta degli asparagi a favore del Campanile”, come la chiamava Don Pietro Stoppani Parroco di Cazzone o invece di “colletta”, come veniva chiamata dai Deputati dell’Estimo. Questi, che erano di Ligurno, facevano valere l’Ordinanza Delegatizia che imponeva al Parroco di limitarsi a ricevere oblazioni del tutto spontanee e che gli proibiva di istituire una apposita colletta, come la colletta degli asparagi che lo stesso Parroco ebbe a raccomandare dal pulpito. La diatriba è contenuta in oltre 120 pagine di documenti ed il libro di Buzzi su Cantello ne aveva già riportato una sintesi alle pagine 186 e 187.
In ogni caso risulta documentato dallo stesso Don Pietro Stoppani che Domenica 8 Maggio 1842 ebbe luogo ”La spontanea offerta degli asparagi a favore del Campanile…nel luogo vicino alla Chiesa… ricevuta da Giuseppe Broggini”. Lo stesso Broggini riferì al sub Economo incaricato di sequestrare il ricavato, che l’asta degli asparagi aveva reso 127 £, delle quali 100 £ erano già state pagate “ al marmurino di Brenno” che aveva fornito i sassi necessari al rialzo del campanile.
Il “Liber Chronicus” della Parrocchia di Cantello, compilato dai Parroci che si sono succeduti nel tempo, in tema di asparagi e di asparagiaie riporta testualmente quanto nel seguito.
“ 1839 - Stato delle anime N. 840; offerta di £ 119 in asparagi ; £ 109 confr. S. Franc.”
“ 1847.. Aggiunta all’altare maggiore delle statue di due adoratori …, fatte da Stefano Girola, Scultore esimio di Milano, parte con £ 110 ricavate dall’offerta degli asparagi e parte con £ 90 ricavate dalla filatura del lino delle donne di Cantello e parte con £ 140 date da privato oblatore, il Sac. Ubaldo Leoni. …”. E’ interessante notare che già si parla di Cantello in tale data.
“ ‘854 - Provvigione d’un pallio di rame, opera di Cesare Broggi di Milano in £ 1000 = I muratori contribuirono in £ 100, il rimanente fu ricavato dalle offerte degli asparagi, della filatura del lino e dalle casse della Chiesa. Stato delle anime N. 1096.”
Il Parroco Don Carlo Gallidabino nel 1902 così annota:
“Frazioni di Cantello o Cascine = Pienezzo ; Cascina Mozzona detto Fò = Molino detto del Mazziotto –
Prodotti = Frumento , Segale , Granoturco ; Castagne ; Bozzoli ; Uva : e specialmente ricco per le sue asparagiaie = Ogni anno alla domenica dopo l’Ascensione gli asparagi raccolti in tale giorno vengono offerti alla Chiesa , che poi vengono incantati: qualche volta ascesero anche ai 230 Kilogrammi. Si lavora in larga scala sulla seta (al 1900 vi erano 3 Stabilimenti).”
Un’altra importate testimonianza sulla copiosa produzione di asparagi a fine ‘800 nel nostro comune è quella contenuta nell’opera “LA PATRIA – GEOGRAFIA DELL’ITALIA” compilata dal Professore Gustavo Strafforello (1820-1903) colla collaborazione di altri distinti scrittori, dove, a pag. 300 del volume dedicato alle Provincie di Como e Sondrio, Canton Ticino e Valli dei Grigioni, si riporta, tra l’altro: “Il territorio di Cazzone è fertilissimo: dà viti, gelsi, ortaglie, fra cui asparagi in grande quantità, sì da formarne, a stagione propizia, oggetto di commercio per parecchie migliaia di lire.”